Comunicato del direttore artistico
“FUGA A TRE”
“musica non facilmente catalogabile”
L’improvvisazione è una vera e propria nuova lingua, c’è chi se la canta poi la scrive e l’esegue, c’è chi ha studiato duramente il metodo, “la grammatica”, e chi da autodidatta ha imparando per lo più ad orecchio, e magari pur non avendo un’intonazione perfetta sullo strumento riesce a farne un utilizzo estremamente creativo per aver interiorizzato in maniera singolare quel linguaggio, (ricordo che il jazz è stato inventato da chi non sapeva leggere una partitura). Il mio modo di fare musica sicuramente rientra nell’ambito della musica improvvisata perché la mia forma canzone è senza schemi, senza progressioni armoniche preordinate e il più delle volte le melodie non sono scritte ma nascono spontanee come movimenti liberi, variano ad ogni concerto e ad ogni registrazione.
L’idea di “Fuga a tre” mi venne a marzo di quest’anno nella pausa sigaretta in stazione di servizio su una delle tante autostrade del mio tour “Lo scatto tattile”, disco presentato appunto in trio. La formazione in trio costringe, anche per mantenere l’attenzione del pubblico, a una varietà di tempi e tonalità, a un approccio diverso all’ improvvisazione poiché ci si poggia di meno sulla composizione e gli arrangiamenti. Quindi mi dicevo, non voglio essere un attore in compagnia di giro, la musica è libertà, esaltazione e non è un mestiere, di certo non è il ripetere con precisione maniacale lo stesso concerto ogni sera uguale, è una condizione dell'anima, è perdizione, non è la quantità di prove che conta ma la giusta scelta dei musicisti e poi il feeling cresce con il pubblico in sala, un errore è molto meno grave di una banalità. Ecco dicevo vorrei, io che mi sono formato nei favolosi anni ’70, che la caratteristica dei miei concerti possa restare quella di coniugare partiture scritte e improvvisazione in maniera dinamica, sempre spiazzante. Ci sono in Italia e in Europa, oltre ai soliti grandi nomi del jazz, un pullulare di grandi artisti spesso inadatti a gestire una carriera, essendo la musica improvvisata ricettacolo di uomini ed artisti dalla singolare e spesso controversa diversità, quindi ho pensato di proporre in cartellone forti personalità artistiche controcorrente, la cui musica, sia per l’incidere delle radici di provenienza che per lo sguardo al sociale, non è spesso facilmente catalogabile.
Inoltre ho ritenuto di integrare tra i nomi più noti, musicisti, molto validi, sconosciuti anche al pubblico romano. “Fuga a tre” prova a scavare negli archivi della musica dei giorni nostri per mettere in luce la grande varietà stilistica e di contenuti nell’opera di certi musicisti, e questo nell’ epoca in cui gli artisti più irriducibili tendono al conformismo. (Ennio Rega)
“FUGA A TRE”
“musica non facilmente catalogabile”
L’improvvisazione è una vera e propria nuova lingua, c’è chi se la canta poi la scrive e l’esegue, c’è chi ha studiato duramente il metodo, “la grammatica”, e chi da autodidatta ha imparando per lo più ad orecchio, e magari pur non avendo un’intonazione perfetta sullo strumento riesce a farne un utilizzo estremamente creativo per aver interiorizzato in maniera singolare quel linguaggio, (ricordo che il jazz è stato inventato da chi non sapeva leggere una partitura). Il mio modo di fare musica sicuramente rientra nell’ambito della musica improvvisata perché la mia forma canzone è senza schemi, senza progressioni armoniche preordinate e il più delle volte le melodie non sono scritte ma nascono spontanee come movimenti liberi, variano ad ogni concerto e ad ogni registrazione.
L’idea di “Fuga a tre” mi venne a marzo di quest’anno nella pausa sigaretta in stazione di servizio su una delle tante autostrade del mio tour “Lo scatto tattile”, disco presentato appunto in trio. La formazione in trio costringe, anche per mantenere l’attenzione del pubblico, a una varietà di tempi e tonalità, a un approccio diverso all’ improvvisazione poiché ci si poggia di meno sulla composizione e gli arrangiamenti. Quindi mi dicevo, non voglio essere un attore in compagnia di giro, la musica è libertà, esaltazione e non è un mestiere, di certo non è il ripetere con precisione maniacale lo stesso concerto ogni sera uguale, è una condizione dell'anima, è perdizione, non è la quantità di prove che conta ma la giusta scelta dei musicisti e poi il feeling cresce con il pubblico in sala, un errore è molto meno grave di una banalità. Ecco dicevo vorrei, io che mi sono formato nei favolosi anni ’70, che la caratteristica dei miei concerti possa restare quella di coniugare partiture scritte e improvvisazione in maniera dinamica, sempre spiazzante. Ci sono in Italia e in Europa, oltre ai soliti grandi nomi del jazz, un pullulare di grandi artisti spesso inadatti a gestire una carriera, essendo la musica improvvisata ricettacolo di uomini ed artisti dalla singolare e spesso controversa diversità, quindi ho pensato di proporre in cartellone forti personalità artistiche controcorrente, la cui musica, sia per l’incidere delle radici di provenienza che per lo sguardo al sociale, non è spesso facilmente catalogabile.
Inoltre ho ritenuto di integrare tra i nomi più noti, musicisti, molto validi, sconosciuti anche al pubblico romano. “Fuga a tre” prova a scavare negli archivi della musica dei giorni nostri per mettere in luce la grande varietà stilistica e di contenuti nell’opera di certi musicisti, e questo nell’ epoca in cui gli artisti più irriducibili tendono al conformismo. (Ennio Rega)
In collaborazione con il Gruppo Cremonini, con il patrocinio della Provincia di Roma ed il sostegno Imaie la “Scaramuccia Srl” presenta presso la Sala Trevi di Roma
“FUGA A TRE”
(dal canto gregoriano al Free Jazz)
Viaggio nell’arte dell’improvvisazione
dal 5/11 al 12/11/2007
Direzione Artistica: Ennio Rega
Organizzazione Generale: Carla di Francesco
Sala Trevi,
Vicolo del Puttarello 25
00187 Roma
Orario d’inizio concerti: ore 21
Ingresso: 5 Euro (concerto) – 10 Euro (concerto + aperitivo)
“FUGA A TRE”
(dal canto gregoriano al Free Jazz)
Viaggio nell’arte dell’improvvisazione
dal 5/11 al 12/11/2007
Direzione Artistica: Ennio Rega
Organizzazione Generale: Carla di Francesco
Sala Trevi,
Vicolo del Puttarello 25
00187 Roma
Orario d’inizio concerti: ore 21
Ingresso: 5 Euro (concerto) – 10 Euro (concerto + aperitivo)
La rassegna “Fuga a tre” propone otto eventi musicali diversificati, in concerto formazioni in trio provenienti da varie regioni d’Italia e d’Europa, a fare da trait d’union è il linguaggio dell’improvvisazione, che non è patrimonio esclusivo del jazz. La musica improvvisata, in cui si ritrovano i principi naturali del fare musica, è una pratica che risale alle origini, con la codifica gregoriana della musica sacra ed è fortemente presente nel vasto repertorio delle fughe di Bach, poi solo successivamente trascritte su spartito.
In questa prima edizione di “Fuga a tre” i generi musicali proposti vanno dalle forme originali di rilettura della musica classica alla contaminazione jazzistica della musica etnica, dal jazz sperimentale al jazz più classico, dalla fusion alla musica elettronica. Oscillando tra scrittura e improvvisazione le esibizioni dei grandi artisti ospiti della rassegna fungeranno da stimolo per valorizzare il potenziale comunicativo presente nello spettatore, nell’attimo in cui deciderà di mettere in gioco la propria identità musicale. “Fuga a tre” nasce per sottolineare con forza il valore culturale della contaminazione e della “imprevedibilità” nel dialogo musicale e rappresenta, nel dilagare del conformismo e superficialità dei giorni nostri, una proposta formativa ed educativa da innestare nel potenziale creativo delle nuove generazioni.
Info: www.scaramuccia.org
scaramuccia@scaramuccia.org Tel 0645420838
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
Tel/Fax 06 3225044 – Cell 328 4112014
elisabetta@elisabettacastiglioni.com
www.elisabettacastiglioni.com
“FUGA A TRE”
Viaggio nell’arte dell’improvvisazione
I L P R O G R A M M A
5 nov. lun.= WORLD
MOHSSEN KASIROSSAFAR (Iran)
SARAWAN-tamburi d'Iran
Simonetta Imperiali: zarb, daff
Luigi Marino: zarb, daff
Mohsen Kasirossafar: zarb, daff, voce
8 nov. Giov.= ELETTRONICA
FRANCESCO D’ERRICO (Campania)
Slow food music3
Francesco D’Errico: pianoforte e live elttronics
Daniele Esposito: contrabbasso
Salvatore Tranchini: batteria
9 nov. ven. = ETNO/JAZZ
LUTTE BERG Ensemble (Svezia/Italia)
Lutte Berg: chitarra, ch.fretless
Alessandro Gwiss: pianoforte,tastiere,live electronics
Luca Pirozzi: basso elettrico contrabbasso
- Aprono il concerto i napoletani SERPENTE NERO = BLUES (Alfredo Vitelli: chitarra - Eugenio Lucrezi: basso, voce - Geremia Terno: batteria) con il progetto Blues talks / talkin' blues.
10 nov sab. = CLASSICA
FRANCESCO VENERUCCI (Lombardia)
Goldberg "InJazz" Suite
Francesco Venerucci: pianoforte
Alessandra d'Andrea: flauto in do, in sol e ottavino
Daniele Basirico: basso elettrico e contrabbasso
- Apre il trio del pianista LORENZO DI LORENZO = FREE JAZZ (Lorenzo Di Lorenzo: pianoforte - Manuel Timperi: basso - Alessandro Grasso: percussioni)
11 nov. dom.= FOLK/JAZZ
ROCCO DE ROSA (Lucania)
Rocco De Rosa: pianoforte
Pasquale Laino: fiati
Antonio Franciosa: percussioni
12 nov. lun.= POPOLARE(greco-balcanica, araba, indiana e persiana)
CARLO COSSU (Puglia)
Balkan Free
Carlo Cossu: violino, viola, dejeridoo, canto armonico
Angelo Olivieri: tromba
Antonio Iasevoli: chitarra
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