mercoledì 12 settembre 2007

Roberto Cecchetto - Giovanni Maier / Blues Connotation

Uno dei compiti che le Radio Libere svolsero era quello
di far conoscere la musica che, come dicevamo in voce all'epoca, "usciva".
Paradossalmente quell'essere "liberi" aiutò non poco i
produttori e l'industria discografica a crescere e trovare nuovi
mercati.
Ma non è questa apparente contraddizione che ci
interessa.
Ci interessa riprendere quel percorso di presentazione di
"nuova" musica, di quella che ci piace.
Ed è per questo che dedicheremo nel nostro blog parecchio
spazio a recensioni di lavori di oggi.
Ed ecco un'interessante novità:
Roberto Cecchetto - Giovanni Maier
Blues Connotation

Artesuono

Roberto Cecchetto (chitarra) e Giovanni Maier (contrabbasso) suonano insieme da oltre 15 anni, dai tempi dell’Electric Five di Enrico Rava. Nel 2003 hanno iniziato l’avventura in duo con l’ottimo Slow Mood. Blues Connotation prosegue nell’esplorazione di territori dell’improvvisazione ancora poco valorizzati nella loro intensità e potenzialità. Con un linguaggio che coinvolge i sentimenti e le emozioni, e non scade mai nel calligrafismo estetizzante, caratteristico di certo manierismo virtuosistico, soprattutto in ambito jazz. Né ripercorre atmosfere, stili o modelli di riferimento, ma con un piglio raffinato – quasi esoterico - lega con un forte senso di dinamica continuità l’intero progetto. Si passa così dal mood rarefatto di “Lutati” (nell’incipit evoca sonorità country) alle sgambature tipicamente blues della title track, veramente notevole. Il suono della chitarra di Cecchetto, che passa con disinvolta efficacia dall’acustica all’elettrica (come in “Prometeus”), conserva uno stile personale molto gradevole, sporcato ad arte con una lieve distorsione e impreziosito da pennellate di effetti, sposando magicamente il contrabbasso di Maier. Anche quando in “Genesi” l’aria si infiamma di pathos: Cecchetto celebra Hendrix mentre Maier imbraccia l’arco evocando deflagrazioni primordiali. L’atmosfera è tesa anche in “Tell Me Why” mentre “C’est La Vie” torna allo swing. Intenso il lirismo di “Riverscape” e “Cyclop’s Dream” che chiudono il CD con un tocco di dolcezza davvero raffinato.
Alessandro Staiti

Nessun commento: